I più anziani ricordano che un tempo i due simulacri, del Gesù alla colonna e del Gesù al "timpone" venivano trasportati, in chiassose scorribande, l'uno fin su, alla Balata, l'altro fino al Calvario, sotto il Convento della Croce; la festa continuava poi anche durante la notte, "... con una processione silenziosa, in un clima di mestizia, quale si conveniva ad un rito di Passione, durante la quale si cantava il Dies ira, dies illa" (B. Cataudella, "Scicli. Storia e Tradizioni").
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal sito "Comune di Scicli".
- Foto tratte dalla pagina facebook "I Love Scicli".




