ARCICONFRATERNITA DI SANTA MARIA LA NOVA

La grande fabbrica della Chiesa di Santa Maria La Nova ha attraversato vicende costruttive particolarmente complesse e travagliate e numerose ricostruzioni, rese possibili grazie alla costante floridezza economica, legata alle rendite e ai lasciti di cui poteva vantarsi la sua Arciconfraternita di Santa Maria La Nova, che da sempre regge le sorti della chiesa.
La Confraternita nel 1567 acquisì l'ingente eredità del banchiere palermitano Pietro di Lorenzo, detto Busacca. Questa massiccia disponibilità economica permise alla Confraternita non solo di avviare una serie di azioni sociali (la costruzione di un grande e moderno Ospedale, l'istituzione di un fondo per le doti da destinare alle ragazze meno abbienti, etc.), ma anche di edificare in pieno centro una sede degna e maestosa per la fondazione benefica, che faceva capo alle rendite di Busacca, e di riedificare la propria chiesa, affidando i lavori ai capimastri e agli architetti più in voga.
Nel 1878, nell'archivio dell'Arciconfraternita di Santa Maria La Nova di Scicli, furono scoperti antichi preziosi manoscritti, tra i quali i Codici Sciclitani.
La statua venerata nella Confraternita è la Madonna Addolorata e Cristo deposto, parte del gruppo scultoreo della Pietà, al centro delle devozioni pasquali, soprattutto in occasione della Domenica delle Palme.
Durante la Settimana Santa i confrati partecipano alle processioni che coinvolgono la città: Addolorata, Crocifisso, "Via Crucis" vivente, la "Scisa ra Cruci", ed infine il trionfo de "U Gioia", cioè il Cristo Risorto portato in processione la Domenica di Pasqua dall’Arciconfraternita, antico rituale collettivo di grande impatto emotivo.
Il culto non si limita alla Pasqua: il 15 settembre si celebra la Madonna Addolorata con una festa serale e la processione per le vie del quartiere, momento di forte condivisione comunitaria .


- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto tratte dalla pagina facebook "I Love Scicli".